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24 AGOSTO 2016, ore 3:36 del mattino
Un forte terremoto di 6.0 gradi della Scala Richter ha colpito il Centro Italia
Quanti di voi, come me, conoscono il gusto e la sensazione di benessere ed appagamento che può dare l'assaporare uno dei piatti più famosi tra tutti quelli della ricca tradizione culinaria Italiana?
Quella sensazione di benessere che, putroppo, tante persone tra la popolazione dei territori colpiti dal terremoto non potranno più avere per parecchio tempo. La pasta all'Amatriciana era appunto uno dei simboli di quei territori, in particolare della città di Amatrice dalla quale trae origine il nome. 
Quella città risulta ora tra le più colpite dal sisma del 24 Agosto 2016. Le persone che ci hanno consegnato la ricetta di uno dei piatti più buoni della nostra cultura, tramandandola di generazione in generazione, hanno ora bisogno del nostro aiuto.


LA RICETTA DELLA PASTA ALL'AMATRICIANA

La ricetta originale della pasta all’amatriciana è fatta di pochi, semplici ma fondamentali ingredienti. Peraltro questa ricetta è stata recentemente tutelata dal Comune di Amatrice con un marchio di origine.
La ricetta originale prevede gli Spaghetti, ma vanno benissimo anche Bucatini oppure Rigatoni.
Da NON sostituire il guanciale con la pancetta, tantomeno quella affumicata! 
Anche per quanto riguarda il Pecorino, quello di Amatrice ha un sapore più dolce e delicato di quello Romano, ma non va sostituito con il Parmigiano!
I pomodori di tipo Casalino posso invece essere sostituiti da pomodori di tipo San Marzano, rossi e maturi, ma mai sostituire con della generica passata di pomodoro! 

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE 

  • Pasta: 400 grammi
  • Guanciale (di Amatrice): 100 grammi 
  • Pecorino (di Amatrice): 75 grammi
  • Pomodori maturi rossi di tipo Casalino: 350 grammi
  • Strutto di maiale: 1 cucchiaio (oppure 1 cucchiaio di Olio Extra Vergine d’Oliva)
  • Vino Bianco Secco: 50 ml
  • Sale, un pugno (per la pasta)
  • Pepe: q.b.
  • Peperoncino fresco: 1 (non troppo piccante)
PREPARAZIONE 
   
  1. Taglia a striscioline uniformi il guanciale. Evita di tagliarlo a dadini perché durante la cottura in padella tende a diventare troppo secco.
  2. Sbollenta i pomodori, privali della pelle e dei semi e tagliali a pezzi piuttosto grossi. Taglia in pezzi anche il peperoncino.
  3. Metti lo strutto (oppure un filo d’olio) in una padella preferibilmente di ferro e versa il peperoncino e il guanciale mescolando con un cucchiaio in legno. La padella in ferro serve per non alterare il sapore del sugo. Abbassa la fiamma e fai rosolare il guanciale per un paio di minuti, fino a quando non diventa dorato ma non bruciato. 
  4. Per preservare la morbidezza delle listarelle di guanciale, toglile dall’olio e tienile in caldo in un tegame con coperchio.
  5. Aggiungi i pomodori e lascia cuocere per circa 15 minuti, mescolando di tanto in tanto con il cucchiaio. A cottura terminata, elimina il peperoncino e aggiungi nuovamente il guanciale.
  6. Porta a bollore l’acqua, aggiungi la pasta ed il sale. Cuoci al dente la pasta. Scolala e versala nella padella con il sugo, amalgamando con il cucchiaio.
  7. Aggiungi una spolverata abbondante di pecorino e un pizzico di pepe e servi in tavola.




PROTEZIONE CIVILE

La protezione civile nazionale, grazie alla collaborazione delle principali compagnie telefoniche, ha attivato un numero solidale attraverso il quale poter donare soldi per i terremotati.
Il numero è il 45500 e le donazioni possono essere effettuate sia attraverso un SMS, al costo di 2 Euro, sia chiamando lo stesso numero da rete fissa.


CROCE ROSSA

Per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto di Amatrice, Rieti e del Centro Italia, anche la Croce Rossa attraverso il sito www.cri.it, nella sezione dedicata in home page, ha attivato una raccolta fondi. E' possibile donare attraverso l'IBAN: IT40F0623003204000030631681 utilizzando la causale "Terremoto Centro Italia"

La CRI, inoltre, ha attivato il numero telefonico 06 5510dedicato al servizio donazioni, e l'indirizzo email aiuti@cri.it

DAI SUBITO IL TUO CONTRIBUTO. DONA ORA.
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